Nonostante gli evidenti sforzi per promuovere il multiculturalismo e la tolleranza nella società, le usanze nazionali di altri popoli ci sembrano strane e a volte persino spaventose. In particolare, le usanze della tribù degli zingari, che, come si dice, vive accanto a noi, ma conduce uno stile di vita completamente diverso. Parliamo delle regole non scritte di questo gruppo etnico in materia di matrimonio e relazioni coniugali.
Le ragazze zingare si sposano in giovane età.
All’età di 21 anni, una ragazza zingara è già considerata una potenziale sposa. Da quel momento in poi, cerca di ballare ai matrimoni e ad altri eventi fino alla fine della manifestazione, sapendo che in quel momento i genitori dei futuri mariti sono alla ricerca di candidati adatti per i loro figli. Se una donna zingara non si sposa prima dei 25 anni, viene considerata una vecchia vedova.
I giovani uomini vengono valutati in base al numero di tubi d’oro che possiedono.
La sposa viene riscattata con l’oro il giorno del matrimonio. L’entità della dote, determinata dal numero di barattoli d’oro da tre litri, veniva stabilita dal padre della sposa e, in sua assenza, dai suoi fratelli.
I risultati dell’“onore della sposa” venivano annunciati in seguito.
Prima della prima notte di nozze, la sposa si ferma con le donne più anziane della famiglia, che controllano la sua verginità. I risultati dell’esame venivano poi mostrati agli invitati al matrimonio sotto forma di un lenzuolo insanguinato trasportato su un vassoio. Questa pratica è nota come “dimostrazione di verginità”. Se la sposa non supera il test, il matrimonio viene immediatamente annullato e lei rimane per sempre una donna nubile, il che è considerato la peggiore maledizione tra gli zingari.
Il divorzio non è consentito.
Nella cultura zingara, il matrimonio è considerato un impegno a vita, quindi il divorzio non è comune. In casi eccezionali, quando la convivenza era impossibile, un tribunale zingaro composto da uomini rispettabili del campo si riuniva e prendeva una decisione.